Renzo Rizzo Photography

La fotografia di oggi è molto influenzata dal dramma, basta guardare le fotografie che vincono il World Press Photo per rendersene conto. Il fotografo di oggi deve farci vivere gli avvenimenti drammatici che accadono nel mondo, sia vicino a noi che in posti lontani, per aiutarci a vedere ciò che non vediamo o non vogliamo vedere, per creare una coscienza sociale. Anche senza andare alle foto in aree di guerra o di disastri naturali, anche nella normale fotografia di strada spesso emergono immagini drammatiche, di persone in difficoltà e di luoghi rovinati. Bene, io non sono interessato a questo. A me quello che piacerebbe è comunicare cose positive, che aiutano a renderci conto che nel mondo c’è anche tanta bellezza, anche vicino a casa, senza dover andare in posti lontani e paesaggi rinomati. Senza negare che ci siano tante cose brutte e difficili, ma illustrando l’altra faccia della medaglia. 

Allora la bellezza si può nascondere in tante cose che se non ci facciamo caso non vediamo. Come un raggio di sole che colpisce un muro colorato, il sorriso di una persona sconosciuta che passa per strada, la luce dei lampioni con lo sfondo del blu, le onde su una spiaggia o il riflesso sul vetro di una macchina. Sto facendo mia l’espressione del grande Joel Meyerowitz: “Il mondo mi ha dato i suoi doni solo perché gli ho prestato attenzione, quindi quando arriva la sua canzone posso sentirla. Occhi spalancati e mente fresca, e aspetta di vedere cosa scrive su di te”. Non sono mai soddisfatto delle mie fotografie, anche se alcune mi piacciono molto. Continuo a imparare, guidato dalla curiosità e della ricerca della bellezza che può rallentare lo scorrere del tempo se ci si ferma ad  apprezzarla. La fotografia ha sicuramente aumentato la mia consapevolezza e la mia attenzione al momento presente.